Le fattispecie di riorganizzazione ipotizzate nel corso di numerosi articoli per qualunque emergenza di grande rilevanza o qualsiasi pandemia dovesse verificarsi in futuro non dovrebbe comportare le problematiche e le carenze emerse durante il COVID-19, ma assicurare che il loro verificarsi non abbia alcun riflesso negativo sulla realizzazione di tutte le prestazioni mirate a fornire risposte tempestive, esempio, alle emergenze/urgenze ed alla cura delle patologie oncologiche. Ciò non esclude anzi sollecita l’avvio sollecito di un processo di rivisitazione del vigente utilizzo delle strutture adibite a degenza, ambulatori, sale operatorie, attività diagnostiche, eccetera, fondato -in primis- sul loro utilizzo quotidiano per il maggior tempo consentito allo scopo di diminuire le liste di attesa.
Resta il fatto che le misure conseguite dal propagarsi della pandemia hanno comportato restrizioni sulle attività di quotidiane per cui ogni gestore di struttura chiamata ad erogare prestazioni sanitarie e/o a prenotarle dovrebbe in primis:
– garantire che gli orari di apertura siano sufficientemente ampi in un contesto di uguaglianza di trattamento e di piena trasparenza e, soprattutto, compatibili con le necessità della popolazione di riferimento;
– assicurare la presenza di una dotazione di operatori adeguata a realizzare le attività necessarie a soddisfare i reali bisogni sanitari della popolazione di riferimento;
– rappresentare, in sede di definizione del budget annuale della struttura cui è preposto, gli obiettivi di rivisitazione organizzativa che intende perseguire ed il personale idoneo quali-quantitativamente a realizzarli;
– realizzare una gestione dei posti letto in ambito dipartimentale basata innanzi tutto sulla stima del numero dei ricoveri da soddisfare durante i diversi periodi dell’anno essendo prefigurabile anche quello dei ricoveri d’urgenza.
Gli ipotizzati interventi dell’utilizzo delle degenze vanno supportati, ad esempio:
a) dal funzionamento dei PS h24 ai fini dell’effettuazione dei ricoveri urgenti,
b) dall’organizzazione di percorsi idonei ad evitare ritardi nelle dimissioni,
c) dalla realizzazione tempestiva degli accertamenti diagnostici (laboratoristici, endoscopici e radiologici) e delle consulenze di specialisti interni,
d) dal funzionamento dei reparti di degenza ordinaria h24 in tutti i giorni della settimana,
e) dal procrastinamento tempestivo dei ricoveri in elezione in tutti i casi in cui situazioni impreviste abbiano reso necessario un diverso uso dei posti letto destinati ad essi,
f) da una adeguata disponibilità nei PS/DEA, nelle 24 ore, di spazi, dotazioni e di personale per rispondere in modo adeguato alla variazione della domanda di intervento, in considerazione del fatto che il fabbisogno di risorse varia in maniera anche sostanziale nel corso delle 24 ore; ciò presuppone innanzi tutto l’adozione di modalità organizzative flessibili del personale idonee a fronteggiare le richieste assistenziali e, quindi, ad evitare periodi di sovra o sotto dimensionamento,
g) dalla rimodulazione temporanea della dotazione di posti letto onde poter soddisfarne il maggiore/minore fabbisogno in tempi specifici ed eventuali sovraffollamenti/riduzioni, affidando alla direzione medica del presidio ospedaliero il compito di garantire al suo interno il coordinamento della tempestiva realizzazione di tutti gli interventi a supporto delle attività di cura.
Considerazioni finali. L’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da COVID-19 ha mostrato che:
a) gli interventi di sanità pubblica sono fondamentali per lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese e che la salute di tutti dipende dalla salute di ciascuno, per cui il Piano nazionale della prevenzione (PNP) 2020-2025 rappresenta la cornice comune degli obiettivi di molte delle sue aree rilevanti, avendo l’emergenza COVID-19 evidenziato l’esigenza di rimodulare e potenziare gli interventi di prevenzione del rischio e promozione della salute basati su reti integrate di servizi sociosanitari e sul coinvolgimento della popolazione in processi di empowerment, per cui il PNP diventa quindi strumento a sostegno della capacita di risposta ad altre eventuali pandemie;
b) la governance della prevenzione è un elemento strategico per le scelte di policy e di programmazione degli interventi fondandosi sull’integrazione delle politiche nazionali/regionali/locali attraverso una pianificazione coordinata, condivisa e partecipata delle stesse, per favorire il raggiungimento dei risultati di salute; In tale contesto il Ministero della salute è chiamato a guidare la programmazione, svolgendo sia funzioni di indirizzo, promozione e coordinamento centrale ché di accompagnamento alle Regioni.