Relazione medico-paziente, il sociologo Trenta: «Serve formazione su medicina narrativa per evitare ‘contagio emozionale’»
Negli scenari drammatici di questa pandemia «la medicina narrativa può aiutare a rispondere ai bisogni consoni alla professionalità del medico – chiarisce Paolo Trenta -. Sono bisogni a cui un professionista della salute deve saper rispondere». Il rischio è la ‘fusione emozionale’ in cui «ci si proietta nelle condizioni del paziente e si rischia di provare lo stesso dolore»
Intervista a Paolo Trenta sulla relazione medico-paziente