Dobbiamo trovarci pronti ad un eventuale nuova pandemia, utilizzando cio’ che ci ha insegnato l’emergenza COVID , riorganizzando gli ospedali e lavorando in maniera interdisciplinare
La VI^ edizione del Congresso Nazionale sulla Biosicurezza ha visto la partecipazione di autorevoli relatori ed esperti nazionali nel settore della gestione, pianificazione e risposta efficace alle maxi emergenze di natura sanitaria provocate da agenti
Si è tenuto a presso l’ospedale di Gubbio Gualdo Tadino la VI^ edizione del Congresso Nazionale sulla Biosicurezza che ha visto la partecipazione di autorevoli relatori ed esperti nazionali nel settore della gestione, pianificazione e risposta efficace alle maxi emergenze di natura Isanitaria provocate da agenti (Chimico – Biologico – Radiologico – Nucleare-esplosivi).
I lavori sdal driettore sanitrio dell’Usl Umbria dott. Teresa Tedesco e dal dott Manuel Monti Direttore del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Branca ed ideatore dell’iniziativa formativa di educazione continua in Medicina per tutte le Professioni Sanitarie.
L’obiettivo del corso, secondo Manuel Monti (vicepresidente della Simedet) è «aggiornare e ridefinire il Piano Pandemico Nazionale con gli strumenti di pianificazione strategica della Biosicurezza e Biocontenimento in ambito sanitario».
Gli argomenti trattati risentiranno inevitabilmente della fase pandemica da Sars Cov 2 che il nostro Paese sta vivendo e gestendo in una cornice di azioni coordinate in ambito europeo.
La preparedness nelle emergenze di sanità pubblica comprende tutte le attività volte a minimizzare i rischi posti dalle malattie infettive e a mitigare il loro impatto durante una emergenza di sanità pubblica, a prescindere dalla entità dell’evento (locale, regionale, nazionale, internazionale). Durante una emergenza di sanità pubblica sono richieste capacità di pianificazione, coordinamento, diagnosi tempestiva, valutazione, indagine, risposta e comunicazione senza sovraccaricare i servizi sanitari ordinari.
Durnante l’evento sono state affrontate la tematica del Biocontenimento applicato al trasporto e gestione di pazienti altamente infettivi con la dott.ssa Flavia Riccardo dell’ Istituto Superiore di Sanità , il vaiolo delle sciimmie con l’intervento del prfo Leonardo Borgese della Sapienza di Roma , e l’emergenza West Nile disease del Stefano ADAMI, Direttore U.O.C. Igiene Urbana Animale, Az. ULSS9 Scaligera, Verona
La II sessione moderata dal dott Ulrico Angeloni dirigente del Ministero della Salute ha visto il prestigioso intervento del dott Giuseppe Quintavalle direttore del Policlinico Tor Vergata di Roma che ha parlato della riorganizzazione del’ospedale Tor Vergata durante l’emergenza COVID che ha permesso di ridurre al minino il rischio infettivo per i pazienti piu fragili e di gestire nel migliore dei modi i pazienti affetti da infezione da Sars CoV2
La dott.ssa Mara Fabrizio ha portato i saluti dell’assessore Coletto e ha discusso del nuovo Centro di formazione regionale in ambito sanitario che permetterà un ottimizzazione delle risorse e un alta qualita degli eventi formativi che si terranno in Umbria.
Secondo il Presidente Nazionale della Simedet Fernando Capuano, che ha moderato la I sessione insieme al dott Paolo Casalino la nostra nazione si deve dotare di un’Agenzia Nazionale di Sorveglianza e controllo delle malattie altamente diffusive che prepari e formi per tempo e con esercitazioni il personale sanitario e gli addetti della Protezione Civile, Difesa Civile e delle forze armate. Un organismo che provveda alle scorte strategiche di DPI, al coordinamento degli enti preposti, alla comunicazione del rischio nella fase di allerta pandemica con il coinvolgimento attivo e responsabile della popolazione.
Ha concluso il convegno la prof.ssa Antonella Mencacci che ha sottolineato l’importanza della formazione fra gli operatori sanitari e il lavoro multidisciplinare fra tutti i professionisti per sconfiggere eventuali pandemie nel futuro