Comunicato stampa della Simedet in occasione della Giornata Nazionale della salute della donna
MEDICINA DI GENERE…chimera o realtà??
Ormai da oltre un ventennio si parla di medicina di genere, riferendosi all’uomo e alla donna come entità distinte non solo biologicamente, ma anche per contesti socioculturali e ambientali e di quanto ciò incida sullo stato di salute e malattia.
Una differenzazione, quindi, che da un punto di vista scientifico dovrebbe focalizzare il suo interesse su dati distintivi tra uomo e donna.
Come sottolinea l’OMS, infatti, la salute della donna è più a rischio per differenze socioculturali rispetto a quella dell’uomo, ne sono esempi: l’infibulazione, le gravidanze precoci delle spose bambine, l’alta incidenza di mortalità al parto che si registra in Paesi sottosviluppati e in via di sviluppo così come i maltrattamenti e le violenze domestiche fino al femminicidio che da anni si registrano nel nostro Paese. A dirla così sembrerebbe che le differenze nascano da una mera diversità sessuale; viceversa il contesto ambientale e socioculturale è altrettanto importante.
Se, infatti, esistono fattori di rischio uguali per uomo o donna, si pensi al fumo di sigaretta correlato all’incidenza del tumore al polmone, è altrettanto vero che esistono caratteristiche individuali per cui una terapia ad esempio ha maggiore o minore efficacia e /o determini maggiori o minori effetti collaterali in rapporto proprio alle caratteristiche genetiche e biologiche.
Questa diseguaglianza è tale da aver spinto le società scientifiche prima, il legislatore successivamente, a sviluppare dei percorsi diagnostico-terapeutici atti a cogliere per caratteristiche distintive, il momento in cui sottoporre l’uomo o la donna a check-up regolari.
Si rende necessario, pertanto, un’ attenta e precisa formazione di tutto l’ordine sanitario a partire dai Medici di base che dovranno essere
sensibilizzati in tal senso, a favorire l’accesso, nei tempi adeguati, dei loro assistiti al SSN, garantendo parità di trattamento e cure.
A tal proposito il 22 aprile del 2016 è stata istituita la “Giornata nazionale della salute della donna”, al fine di favorire un intervento mirato sia in termini scientifici, di ricerca, sia in termini di formazione.
Come SIMEDET vorremmo farci promotori della divulgazione, ognuno per la propria regione, di un piano sanitario sviluppato nell’ambito delle proprie realtà lavorative, in termini di diagnosi e prevenzione di genere, laddove presenti, e promulgatori di percorsi specifici, laddove carenti al fine di garantire una capillare azione di sensibilizzazione verso la tematica salute vista nella sua interezza.
Dott.ssa Rosamaria Romeo (referente regionale Simedet regione lazio)
Bibliografia
– Quaderni del Ministero della salute (26 aprile 2016)
– Arber S., Phillips M., Ginn J. (2001), Disuguaglianze nella salute: classe sociale, età, genere, in Facchini C. e Ruspini E. (a cura di), Salute e dusuguaglianze. Genere, condizioni sociali e corso di vita, Franco Angeli, Milano
– Baggio G. (2015), Dalla medicina di genere alla medicina genere-specifica, in “The Italian Journal of gender-specific Medicine;1(1):3-5
– Mamo C., Bianco S., Dalmasso M., Girotto M., Mondo L. e Penasso M. (2015), Are Emergency Department Admission in the Past Two Years Predictors of Femicide? Results from a Case-control Study in Italy, in “Journal of Family Violence”; 30:853-858
Ormai da oltre un ventennio si parla di medicina di genere, volendo distinguere o meglio puntualizzare che, l’uomo e la donna non sono differenti solo biologicamente ma lo sono anche per caratteristiche esterne, quali socioculturali ed ambientali. Una differenzazione, quindi, che da un punto di vista scientifico dovrebbe focalizzare il suo interesse su dati distintivi tra uomo e donna; è indubbio, infatti, come sottolinea, peraltro, l’OMS che la salute della donna sia più a rischio per differenze socioculturali, basti pensare ai paesi in cui le donne sono spose bambine, quindi hanno gravidanze precoci, mortalità al parto, paesi dove è maggiore l’incidenza dell’HIV, o banalmente, nella nostra società, dove sono oggetto di maltrattamenti/violenze domestiche fino al femminicidio.
Questa diseguaglianza è tale da aver spinto le società scientifiche prima, il legislatore successivamente, a sviluppare dei percorsi diagnostico-terapeutici atti a cogliere per caratteristiche distintive, il momento in cui sottoporre l’uomo o la donna a check-up regolari. Se, infatti, esistono fattori di rischio uguali per uomo o donna, si pensi al fumo di sigaretta correlato all’incidenza del tumore al polmone, è altrettanto vero che esistono caratteristiche individuali per cui una terapia ad esempio ha
maggiore o minore efficacia e /o determini maggiori o minori effetti collaterali quali la terapia